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ARCHITETTURA INCISA

"Architettura Incisa" e "Incisioni di Architettura" senza sottilizzare sulle differenze, quindi Artisti che come soggetto delle loro opere prediligono l'architettura - preferibilmente fantastica - o l'interpretano trafigurandola nell'astrazione di forme organiche o geometriche e, soprattutto, Architetti anche se non hanno mai inciso.

Plaquettes di formato A5.

Copertina con impronta a secco nel piatto anteriore e l'acquaforte, di cm 10 x 15, stampata nel risvolto interno.

Testo composto con caratteri Garamond, con una breve considerazione sull'architettura in senso lato.

Tiratura di 30 esemplari firmati e numerati con cifre arabe.

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Andrea Bosich
INTERSEZIONI
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«... rappresentazioni, svincolate da preoccupazioni progettuali dirette, che mettono in scena, con gli strumenti grafici, interi sistemi di problemi architettonici. Tali immagini aspirano ad un valore autonomo di opere d’arte che fanno del contenuto disciplinare la loro stessa forma...»

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Gaetano Ginex
TESSITURE
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 «…elementi costruttivi quasi immersi in una dimensione “sospesa” in una sorta di limbo in cui ciò che conta è la poetica dell’elenco in una ostentata rappresentazione dei fronti che si contrappongono alla compattezza dell’insieme tutto proteso alla bidimensionalità in una serrata dialettica tra elementi e spessori murari. Una labirintica architettura divorata dal senso stesso dei suoi elementi. Frammenti di città e fortezze di muri impenetrabili formano un fondale, un orizzonte di pietre, di mattoni sprofondati nella memoria, rovine sognate di un mondo passato o che forse non è mai stato…»

03

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Mario Chiavetta
TRA REALTÀ E IMMAGINARIO
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«...l'assoluta realtà del promontorio, della sua morfologia, dell'ampliamento proget-tuale di una casa preesistente su di essa adagiata, portata alle estreme conseguenze su un piatto mare orizzontale, attribuiscono all'esito estetico/figurativo finale un valore di astrazione, di sogno, quasi metafisico...»

 

Il testo coniuga una riflessione sulla «dualità dei valori del segno e del disegno» con la presentazione del progetto per La Casa sul Promontorio raffigurata in due schizzi di studio intervallati nel testo e incisa ad acquaforte (mm 130 x 180).

L'edizione, formato 16,5 x 23 cm, su carte "Rosaspina" e "Fabrianese", ha una tiratura limitata a venti esemplari fuori commercio.

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04

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Lanfranco Lanari
L'ISOLA DELLE TORRI

«...Cerco un rifugio per la notte e dal porto salgo per un vicolo strettissimo e arrivo davanti ad un portone socchiuso. Lo spingo ed entro in una delle torri. Dentro un vasto corridoio che sale a spirale dove si affacciano alcune stanze. Sbircio dalla prima porta e, con grande meraviglia vedo che, alla luce dei lampi che rischiarano l’oscurità, sulle pareti sono appese magnifiche incisioni dei Maestri italiani e nordici del ‘400 e ‘500....»

 

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05

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Alessandro Mauro, Carmelo Lo Curto
CON RECIPROCA STIMA
giudizi su e di maestri dell'architettura

«...Devo confessare la mia proletaria preferenza per gli aforismi sferzanti che, a dispetto delle belle parole che adornano le ipocrite recensioni, aprono squarci se non di verità perlomeno di gustose invidie, o di insospettabili ottusità. Come quella di Persico quando giudica Loos un architetto senza genio, le cui opere apparterebbero al gusto Liberty. O come Loos stesso quando, con un’ingenua fiducia evoluzionistica, proclama che «l’ornamento moderno […] non ha un passato né avrà un futuro». Povero Adolf, meno male che non ha potuto vedere tutto quel che è successo all’architettura “moderna” dopo la sua morte!»

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Anna Cottone
MAPPE SENTIMENTALI
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«...Sognatori, viaggiatori, geografi e topografi, hanno nel tempo costruito una forma di linguaggio virtuale attraverso cui comunicare la conoscenza dei luoghi  e della loro natura. Fu proprio questo linguaggio a ispirare nel 1654 il romanzo Clèlie di Madeleine de Scudery, che per la prima volta nella storia delle arti figurative, disegnò una mappa emozionale o mappa del tenero, una vera e propria mappa geografica, che affidava a elementi paesaggistici e architettonici la raffigurazione del proprio mondo interiore [...] ho disegnato su questo modello una mia mappa emozionale che, originariamente informale, ho sentito la necessità di ordinare sotto forma di un Mandala...»

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Gaetano Ginex
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TRACCIAR OMBRE, LASCIAR MEMORIA...
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«...Molte città hanno lasciato nel corso della storia, solo la loro impronta e così che questa particolare scrittura architettonica incisa sulla materia solida della lastra si configura come una “nuova” immagine della materia architettonica nel passaggio da una condizione di luce ad un’altra di oscurità che può avere ulteriori mutazioni dall’originale sino a scomparire definitivamente come immagine, lasciando solo “segni” del suo passaggio...»

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Andrea Oldani
IL GRETO NASCOSTO

«Che quella città fosse stata fondata su un fiume era risaputo, lo era meno la posizione dell’originario snodarsi dell’antica arteria vitale e, altrettanto oscuro, era dove fossero state deviate le sue acque. Poche immagini ingiallite offrivano la possibilità di percepire la presenza del corso d’acqua, in un contesto urbano ormai del tutto irriconoscibile...»

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A. Gabriella Salvagio, Andrea Bosich
L'OCCHIO DELL'ARCHITETTO

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«… Andrea Bosich con la sua incisione ci rimanda all’occhio dell’architetto, occhio non semplicemente collegato all’architettura come parte esterna ma dal quale essa stessa, presa forma, nasce ogni volta. L’argomento che ci propone (con la matita in mano) è quello di guardare-pensare per raccontare come dettagli grafici, allusioni, citazioni, riletture della storia, nuove soluzioni formali e tecniche, collegate fra loro, formeranno l’esperienza progettuale.

Non è quindi in gioco la semplice percezione visiva di un oggetto fisico, ma la capacità di vedere con l’intelletto, l’occhio della mente appunto. Eccola diventare per noi da espressione del pensiero dell’architetto proiezione di un modo di vivere...»

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LA TORRE
André Beucnat, Andrea Bosich, Lanfranco Lanari, Fabio Sgroj, Andrea Zulinos
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Leporello composto da 15 ante con un racconto di Andrea Zulinos che pizzica le corde del fantastico con risonanze Pulp, coniugando espliciti riferimenti culturali e costruttivi all'architettura con una visione distopica del “sistema” dell'arte contemporanea.

Le incisioni di André Beuchat, Andrea Bosich, Lanfranco Lanari e Fabio Sgroj raffigurano quattro diverse interpretazioni morfologiche e simboliche della torre.

La copertina è di cartone industriale a vista serigrafato a due colori, con astuccio di cartoncino nero.

Tiratura di 30 esemplari numerati dagli artisti che firmano le incisione e dallo scrittore che firma il colophon.

L'allestimento è stato realizzato dal laboratorio AltreCarte.

CASA KRESPEL

Venti interpretazioni

della Casa del Consigliere Krespel

dal racconto di E. T. A. Hoffmann.

Formato 17 x 17 cm; 64 pp.

Le copie di testa contengono un'incisione originale di Andrea Bosich firmata e numerata a 40 es.

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PARADOXE
PARADOSSO SULL'ARCHITETTO
SUR L'ARCHITECTE

Il testo originale di Paul Valéry pubblicato nel numero di Marzo 1891 della rivista d’arte e letteratura “L'Ermitage”, prefazione di Elena Masi, traduzione e postfazione di Alberto Randisi, i disegni e le considerazioni di venti architetti nati tra il 1939 e il 1991.

Le prime quaranta copie sono accompagnate da un’incisione ad acquaforte e acquatinta, numerata e firmata da Andrea Bosich.

Formato 21 x 21 cm, 64 pp. 2021.

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